Scale antincendio: quando una scala ben progettata può salvare vite
Le scale di emergenza, o scale d’esodo, sono quelle strutture interne o esterne che permettono un’uscita agevole anche di grandi numeri di persone in casi eccezionali di rischio. Devono essere presenti per legge in tutti i luoghi pubblici (pensiamo a scuole, ospedali, centri commerciali e via dicendo), ma anche in edifici di tipo residenziale con un’altezza antincendio di almeno 12 metri (ad esempio grattacieli, dove l’accesso dei pompieri attraverso autoscale non sarebbe possibile in caso di necessità).
Le caratteristiche di tali dispositivi di sicurezza sono regolamentate da norme legislative ben precise, il cui ultimo aggiornamento risale al D.M. del 18 ottobre 2019.
Oggi vediamo quali sono le 4 principali categorie di scale antincendio, che differiscono per tipo di accessi a aree di installazione.
Scale antincendio protette
Secondo la definizione, si tratta di: “scala in vano costituente compartimento antincendio avente accesso diretto da ogni piano, con porte di resistenza al fuoco REI predeterminata e dotate di congegno di auto-chiusura.”
Si tratta di scale interne, collocate quindi dentro l’edificio, che di norma sono usate anche come normali scale di accesso. In pratica vengono costruite in una zona dedicata che costituisce un vero e proprio compartimento antincendio. Come specificato dalla definizione, esse devono essere accessibili da ogni piano e devono essere protette da porte REI tagliafuoco: la sigla REI sta per Resistenza Ermeticità Isolamento e si tratta di porte che, grazie alla loro elevata resistenza al fuoco, riescono ad isolare le fiamme in caso di incendio. Esse devono avere un meccanismo di auto-chiusura (sembra banale, ma nel momento di panico chiudere la porta potrebbe non essere un gesto automatico!) e devono garantire l’accesso ad un punto di raccolta esterno. La definizione prevede che siano dotate di vani di areazione in sommità di ciascuna superficie non inferiore al metro quadrato.
Scale antincendio a prova di fumo
Secondo la definizione, si tratta di: “scala in vano costituente compartimento antincendio avente accesso, per ogni piano, mediante porte di resistenza al fuoco almeno RE predeterminata e dotate di congegno di auto-chiusura, da spazio scoperto o da disimpegno aperto per almeno un lato su spazio scoperto dotato di parapetto a giorno.”
In questo caso le scale, sempre interne, sono collocate in uno spazio adiacente all’edificio e deve essere garantito l’accesso da ogni piano a partire da uno spazio esterno non coperto, oppure da un disimpegno aperto su uno spazio esterno almeno per un lato. Le porte di resistenza devono avere almeno il livello di protezione RE (Resistenza Ermeticità), e questi compartimenti esterni devono disporre di impianti tecnologici e filtri antifumo che impediscono sia alle fiamme che al fumo di propagarsi negli ambienti vicini.
Scale antincendio a prova di fumo interne
Secondo la definizione, si tratta di: “Scala in vano costituente compartimento antincendio avente accesso, per ogni piano, da filtro a prova di fumo.”
Sono simili alla categoria precedente, sempre interne, con la particolarità che è possibile raggiungerle da spazi interni chiusi, ovvero dai piani dell’edificio in questione, sempre attraverso porte di sicurezza REI con meccanismo di auto-chiusura. Questo tipo di scala di antincendio è caratterizzata dalla presenza di filtro a prova di fumo, elemento che ha ricevuto particolare attenzione nel sopra citato D.M. dell’ottobre 2019. Si tratta di vani dove, grazie ad un differenziale di pressione, viene impedito al fumo di invadere gli spazi protetti in quantità pericolose. Funzionano appunto come veri e proprio “filtri”. È sempre importante ricordare infatti che, quando si verifica un incendio, il rischio non è rappresentato solamente dalle fiamme, ma anche dai fumi tossici rilasciati, altrettanto pericolosi per la vita umana.
Scale antincendio esterne
Secondo la definizione, si tratta di: “Scala totalmente esterna, rispetto al fabbricato servito, munita di parapetto regolamentare e realizzata secondo i criteri ben precisi:
- I materiali devono essere di classe 0 di reazione al fuoco;
- La parete esterna dell’edificio su cui è collocata la scala, compresi gli eventuali infissi, deve possedere, per una larghezza pari alla proiezione della scala, incrementata di 2,5 metri per ogni lato, requisiti di resistenza al fuoco almeno REI/EI 60. In alternativa la scala esterna deve distaccarsi di 2,5 metri dalle pareti dell’edificio e collegarsi alle porte di piano tramite passerelle protette con setti laterali, a tutta altezza, aventi requisiti di resistenza al fuoco pari a quanto sopra indicato.”
Quando per le caratteristiche dell’edificio non sia possibile intervenire con opere interne, si fa ricorso ad opere di carpenteria metallica, ovvero alle scale antincendio esterne che siamo abituati a vedere fuori da molti grandi palazzi. Realizzata in metallo, la scala esterna può essere elemento autoportante rispetto all’edificio e deve essere utilizzata solo ed esclusivamente in condizioni di emergenza. Non può quindi avere anche la funzione di normale scala d’accesso. Oltre all’importanza dei materiali, che devono essere scelti per resistenza al fuoco e anche ad agenti atmosferici, ci sono elementi da considerare quali ad esempio la vicinanza a finestre e aperture dell’edificio. Infatti, in caso di incendio, una scorretta posizione della scala potrebbe renderla inutilizzabile a causa di fuori uscita di fiamme o surriscaldamento elevato.
Come abbiamo visto da queste brevi descrizioni, le scale antincendio non possono per legge e per buon senso essere in alcun modo “improvvisate” o realizzate con poca cura “solo per essere in regola”. In caso eventi tragici come gli incendi questi dispositivi di sicurezza salvano letteralmente vite: noi di NTC Group Italia progettiamo, realizziamo e installiamo scale antincendio di emergenza consapevoli della responsabilità che questo comporta, e forti di una lunga esperienza e conoscenza di normative, tecniche costruttive e materiali.
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